Il Cartoomics 2017 conclusosi circa un mese fa ha presentato l’offerta di molte nuove chicche editoriali. Come abbiamo visto qui, Bonelli Editore ha deciso di presentare il suo piano per mozzarci il fiato per questo intero anno. Presso il suo stand era già possibile acquistare il volumetto di cui parleremo oggi:
Dylan Dog – Xabaras
Iniziamo con una scarrellata selvaggia di dati tecnici e della sinossi presentata dall’editore stesso.
- Data di uscita: 16 Marzo 2017
- Rilegatura: Brossurato
- Formato: 16 x 21 cm
- Pagine: 400 pagine dylaniate completamente a colori (e io godo)
- ISBN 978-88-6961-178-0
SINOSSI
Arriva un nuovo volume della collana dei grandi classici tutti da leggere dedicato a Dylan Dog, inserito nell’ideale solco dei festeggiamenti per il trentennale “dylaniato”. Un libro tutto a colori, interamente scritto da Tiziano Sclavi, creatore del personaggio, e disegnato da Angelo Stano, principale interprete dell’Indagatore dell’Incubo: quattro tra le storie più famose, tutte legate alla figura di Xabaras, primo e più grande nemico di Dylan, a partire dal numero uno, L’alba dei morti viventi. Biologo, alla ricerca del siero dell’immortalità, ha finito più volte per creare dei mostri. Xabaras l’alchimista, Xabaras lo stregone, Xabaras l’immortale, che gioca con la vita dei morti e con la morte dei vivi!
Qui a fianco possiamo goderci la nuova copertina inedita a cura di Angelo Stano, copertinista ufficiale di Dylan Dog per ben 30 anni di storia editoriale. Soggetto e sceneggiatura delle storie raccolte sono di Tiziano Sclavi . In questo modo abbiamo tra le mani un volume che racchiude il lavoro di due figure fondamentali per la vita, la morte e gli incubi del giovane investigatore. Altrettanto fondamentale è il personaggio di Xabaras e tutto ciò che egli rappresenta, sia esso di natura umana che demoniaca.
Il volume è pensato per fare parte dei grandi classici di Dylan Dog e contribuire a festeggiare 30 anni di incubi. Lo trovate in libreria e fumetteria a 18,00 €urosacchi.
Se non lo avete già capito, questa raccolta spacca, come si suol dire, il culo ai passeri. Le due parti in cui è divisa l’introduzione sono a cura di Franco Busatta e Luca Barbieri, ed entrambe sono accompagnate dalle illustrazioni di grandi disegnatori quali Aldo di Gennaro, Enrico Bagnoli, Bruno Brindisi e Raul Cestaro. Nel complesso, essa è un efficace strumento per catturare l’attenzione del lettore meno esperto e spiegargli brevemente ma con cura il senso della vita di Dylan Dog. Stiamo parlando di una vita editoriale che nasce dal desiderio di Sclavi di confrontarsi direttamente con la contemporaneità in cui nasce il personaggio. Per poter fare questo, Sclavi si discosta leggermente dal modus operandi di Mister No e Ken Parker per attaccare la contemporaneità dall’interno e con il suo stesso linguaggio. Ed è con la pubblicazione del primo volume di Dylan Dog che Sclavi comincia a lacerare il tessuto stesso della realtà, a dylaniarlo, appunto, in lembi dimensionali orrendi e sanguinosi ma che in fondo, ci sono tutti più o meno familiari. Infatti, la maestria di Sclavi sta nel destrutturare la realtà in un numero infinito di elementi che vengono riutilizzati e mescolati pur mantenendone intatte le singole identità.
Le quattro storie contenute nella raccolta sono il #1 L’alba dei morti viventi, il #25 Morgana, il #43 Storia di Nessuno ed infine il #100 La Storia di Dylan Dog. L’aggiunta del colore è un incentivo in più all’acquisto. Infatti, se nella loro veste originale gli albi erano già narrativamente eccezionali ora il colore li rende ulteriormente vibranti di vita. E di morte. Non starò qui a spiegare la vera natura di Xabaras ai lettori meno esperti. Sticazzi, non vorrei che lo facessero a me quando posso scoprire pagina dopo pagina chi è realmente questo personaggio. Piuttosto, parliamo di quali temi affrontano Sclavi e Stano.
La medaglia d’oro di “incubo della vita universale” va ai morti che risorgono, tormento eterno di Dylan. Il ragazzo infatti teme le armate zombie e che ad esse si uniscano i suoi amici. Beh, in fondo non possiamo mica essere tutti Bruce Campbell e poi andiamo, ve lo immaginereste un Groucho zombificato che racconta barzellette? Io si. E potrebbe pure piacermi.
Altro tema importante riguarda la realtà e la sua trama. C’è un filo sottile, sottilissimo che divide il reale dall’immaginario e contemporaneamente separa la monotonia barbosa della routine quotidiana dall’eccitante imprevedibilità dell’orrore. Talvolta questo filo è “lo spazio bianco che divide due vignette“. Talvolta è un inquieto stato di dormiveglia. Altre volte ancora non è altro che il catastrofico, imprevedibile diramarsi di una matassa di pensieri. In Storia di Nessuno il vero protagonista è proprio il pensiero. Se fosse il puro pensiero il vero elemento che da vita all’Universo? Xabaras, in tutta risposta, sostiene che se così fosse noi tutti avremmo sbagliato. Avremmo sbagliato come esseri umani, creature intelligenti, ad investire la nostra ricerca nella scienza e nella tecnologia.
Spesso sogniamo ad occhi aperti. Spesso ci chiediamo come sarebbe diverso il nostro mondo personale se le cose nella nostra vita sarebbero andate diversamente. In ogni caso, diamo letteralmente vita alla risposta con il semplice pensiero e nel farlo creiamo una alternativa. Un Io alternativo, una Storia alternativa, un intero Universo alternativo brulicante di vita. La Storia di Nessuno ci fa riflettere su questo e su quanto lo stesso pensiero sia contemporaneamente potente e malleabile. Infatti, plasmiamo interi universi, infinite possibilità, con il semplice pensiero che a sua volta è plasmato dalla nostra interpretazione delle informazioni che percepiamo intorno a noi. Vediamo la nostra verità nelle informazioni che raccogliamo e ad ogni pensiero si genera una variante diversa della storia. In questo modo, ogni variante è connessa ad un’altra variante, un altro mondo, un’altra storia, tramite un “filo” che permette loro di comunicare. E così, infine, infiniti mondi nascono, si influenzano reciprocamente e muoiono dinanzi al potere del pensiero.
In conclusione, Dylan Dog – Xabaras raccoglie le memorie più importanti di un viaggio editoriale unico. Ci permette di comprendere meglio Dylan, la sua nemesi originale e i suoi mondi dylaniati, anche grazie alla presenza di numerosi elementi meta-narrativi. Il suo valore narrativo è un’ottima aggiunta alla propria biblioteca personale. Inoltre, il volume sfoggia un formato perfetto. Brossurato e col medesimo formato della serie regolare, cosa che personalmente apprezzo molto. Un’altra finezza è la carta color avorio che valorizza ulteriormente le tinte scelte per la stampa a colori.
A questo punto non mi resta che augurarvi buona lettura. Anzi, buon viaggio.
-Legion